Intervista a Matteo Tumiati - Software Developer and IT Consultant
Chi è Matteo Tumiati?
E’ stato iscritto all’Università di Ferrara nella facoltà di Ingegneria Informatica e faceva parte del team italiano dei Microsoft Student Partners. Matteo svolge attività di consulenza, formazione e sviluppo software su tecnologie legate al mondo Microsoft con particolare focus sulle tecnologie .NET e soluzioni Office 365 per iCubed.
Matteo tiene seminari nelle università inerente lo sviluppo di applicazioni per Windows, Microsoft Azure e SQL Server e ha partecipato come speaker a diverse conferenze. Fa parte dello staff di ASPItalia.com ed è Microsoft MVP per Windows Platform Development.
Di cosa ti occupi?
Mi occupo dello sviluppo di applicazioni, principalmente per Windows, e per grandi e grandissimi clienti, per una società chiamata iCubed, che ha sede a Milano.
Che tipo di impatto ha avuto la tecnologia nel tuo percorso scolastico e lavorativo?
Bella domanda. Ha avuto un grandissimo impatto perchè lavoro. Quindi sicuramente se a cinque anni non avessi avuto un pc per imparare a fare queste cose, probabilmente adesso farei tutt’altro, quindi senza l’aiuto del pc non saprei cosa starei facendo adesso, di sicuro non sarei qui, e non è una cosa da poco. E poi non prenderei uno stipendio, perchè non lavorerei per questa società. E’ un grande passo avanti. Di sicuro non mi sarei mai visto a 24 anni, a fare qualcosa del genere, questo è poco ma sicuro. Ho l’opportuità tutti i giorni, lavorando con clienti piuttosto grandi, per cui dirigere anche un solo progetto per me è un grande passo in avanti nella mia carriera che non mi sarei mai aspettato.
Conosci la tecnologia indossabile? E qual è la tua opinione a riguardo?
Conosco la tecnologia indossabile e sono qui a fare un corso su Microsoft Band, che è un dispositivo indossabile di MIcrosoft, che è uno smartband che fa sia da tracking del fitness, quindi attività fisica in generale, sia tracking del sonno e inoltre ha tutta una parte di produttività per ricevere notifiche, lanciare applicazioni, usare cortana, ecc….
Come pensi che cambierà la tecnologia indossabile nei prossimi anni?
Bhè, la tecnologia indossabile fa parte di tutto quel settore della tecnologia IoT, quindi è una cosa che sta nascendo adesso, ma se non sbaglio, Gartner (Società americana di consulenza e servizi informatici) ha detto che entro il 2020 ci sarà qualcosa come 25 miliardi di dispositivi connessi; quindi è un numero piuttosto spaventoso, soprattutto considerando la banda larga che abbiamo in Italia, che è limitatissima, e quindi come li carichiamo questi dati è già un problema. L’altro problema è, tutti questi dati cosa ne facciamo? E sono due problemi non da poco e bisogna trovare la soluzione. E una volta che abbiamo questo, è un mercato che è assolutamente in continua crescita. Quindi c’è assolutamente speranza per il futuro, anche per chi vuole cominciare oggi o anche domani. Non c’è limite in questo mercato, non per il momento.
Credi che la tecnologia indossabile possa modificare la nostra vita?
Assolutamente si! Infatti io con il Microsoft Band ho iniziato a dormire un po’ meglio. Perchè il band ha un sensore che rileva il sonno, quante volte ti alzi e ecc…, quindi non so, hai qualche app che ti dice che stai troppo seduto, allora ti arriva una notifica sul band che ti dice che è ora di alzarti e fare una corsa (salute e benessere). Il fatto che ti dica seriamente come dormi o che stai troppo seduto, che per il mio lavoro è stare seduto 8 ore al giorno davanti al pc, ogni tanto fare due passi è comodo, quindi arrivi a sera che sei riposato, non hai il battito cardiaco a zero perchè non hai fatto nulla, ma riposi meglio anche la notte. Quindi il fatto che hai il band che ti aiuta, ma in generale qualsiasi smartband o fitness tracker, è solo un passo in avanti che ti aiuta a vivere meglio, mettiamola così.
Su quale fascia della popolazione pensi che abbia più impatto?
Sui giovani sicuramente, intendo la fascia ormai dai 13 ai 25 anni sicuramente, perchè ormai un telefono cellulare ce l’hanno tutti, e avere un device IoT sta diventando cool esattamente come avere uno smartphone, e quindi quella fascia lì riuscirà a convincere anche i genitori a prendere un fitness tracker o un device come il band. Poi è chiaro che gli sportivi possono indossare un device di questo tipo, perchè li fanno tutta un’analisi attraverso i sensori, rilevano il battito cardiaco, per cui ad esempio possono cambiare il ritmo della corsa per modificare e correggere il battito per durare di più e più a lungo nei km.
Pensi che i wearable devices possano aiutare le fasce deboli della popolazione e in che modo?
So che ci sono in sperimentazione ,su pazienti in ospedale, analisi mediche attraverso il band per cui viene utilizzato il sensore galvanometrico per misurare i livelli di sudorazione, ecc…, per cui anche attraverso servizi di “cloud computing” come “machine learning” si possono prevedere alcuni tipi di malattie, quindi sicuramente per gli aziani potrebbe essere utile.
Secondo te i wearable saranno il boom dopo gli smartphone?
Si! Molto brevemente si.