Wearable e agricoltura: possibili scenari

 

L’IoT (Internet of Things), cioè quei milioni di oggetti che dal contatore per misurare l’energia al frigorifero alla smart TV sono interconnessi via internet, vengono impiegati per il monitoraggio dei consumi energetici. All’EXPO di Milano è stato realizzato un sistema di gestione dei Wearable che vengono utilizzati per monitorare la situazione clinica di alcuni visitatori. Ma, soprattutto, fuori dal sito espositivo entrerà nel Future Food District dedicato all’integrazione tra produzione alimentare e tecnologie con applicazioni di Smart Logistics e Smart Agriculture. A metterle in evidenzia questo progetto è la Ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano (osservatori.net) presentata al convegno ‘Internet of Things: l’Innovazione che crea Valore’, tenuto al Campus Bovisa dell’ateneo.

 

La Smart Logistics garantisce la tracciabilità dei prodotti o il monitoraggio di parametri come la temperatura lungo la filiera. La Smart Agriculture prevede applicazioni in ambito ortofrutticolo e di agricoltura controllata in serra con sensoristica distribuita per monitorare lo stress idrico delle piante e per migliorare l’accuratezza di prevenzione e cura delle infezioni.

I risultati dai primi progetti sono molto incoraggianti: con la Smart Agriculture è possibile ridurre del 30-40% l’uso di risorse idriche e del 40% il numero di trattamenti fitosanitari. Oltre a ciò, la raccolta di informazioni dal campo consente di supportare l’informatizzazione del quaderno di campagna facilitando la registrazione degli interventi. La ricerca dell’Osservatorio Internet of Things ha approfondito costi e benefici di una soluzione IoT nel settore vitivinicolo biologico, per la gestione dell’irrigazione, dei trattamenti fitosanitari e dei fertilizzanti. L’ottimizzazione della gestione di tali attività consente di ridurre l’impatto ambientale dell’attività agricola e di ottenere un tempo di payback dell’investimento di circa 1 anno per un’azienda di grandi dimensioni da 50 ettari, di circa 2 anni per una realtà media da 10 ettari e di circa 3,5 anni per una piccola da 5 ettari.

 

 

Imane Eddri